DETASSAZIONE CAPITAL GAIN SU START-UP E PMI INNOVATIVE

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In cosa consistono queste agevolazioni fiscali?

Il Governo, con il decreto Sostegni-bis, ha introdotto la non applicazione dell’imposta sostitutiva del 26% sulle plusvalenze, realizzate da persone fisiche e derivanti dalla cessione di partecipazioni, sia qualificate che non, al capitale di start-up e PMI innovative acquisite tra il 1° giugno 2021 e il 31 dicembre 2025, purché mantenute per almeno 3 anni.

 Ma non è l’unica novità introdotta dal decreto Sostegni-bis.

Infatti è prevista anche la detassazione delle plusvalenze sulle quote cedute di qualsiasi società di persone e di capitali (escluse le società semplici), purché siano reinvestite, entro un anno, sempre in realtà innovative.

Entrando più nel dettaglio, quest’ultima agevolazione è subordinata alle seguenti condizioni:

le azioni o quote di partecipazione in società commerciali residenti e non residenti devono essere state acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale;

le plusvalenze realizzate devono essere reinvestite in start up innovative o in PMI innovative, mediante la sottoscrizione di capitale sociale;

il reinvestimento deve avvenire entro un anno dalla realizzazione della plusvalenza;

visto che il reinvestimento deve avvenire sulle plusvalenze realizzate, la sottoscrizione di capitale sociale deve essere fatta in denaro.

 Qual è lo scopo di questi incentivi?

 Queste novità introdotte dal Governo hanno lo scopo di creare un circuito di finanziamento privato a favore di tutto il comparto delle start-up e PMI innovative italiane, soprattutto in un momento in cui nei conti correnti dei privati troviamo tanto capitale immobilizzato, e magari di portare anche allo sviluppo di una serie di società di business angels che potrebbero contribuire al finanziamento e alla crescita di start-up tutte italiane.

 Queste agevolazioni sono già operative?

 Ancora no, infatti l’entrata in vigore di queste misure sono al vaglio della Commissione Europea che dovrà darne l’autorizzazione.

 Esistono altri incentivi agli investimenti in start-up e PMI innovative?

 Per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 in start up innovative, è riconosciuta una detrazione IRPEF pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più realtà innovative (iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro Imprese al momento di effettuazione dell’investimento), fino ad un investimento massimo annuale di 100.000 euro per le start-up innovative e di 300.000 euro per le PMI.

Dopodiché la detrazione scende al 30% ma solo per la quota eccedente.

Ricordiamo anche che, comunque, la detrazione IRPEF del 50% deve sottostare al limite del regime “de minimis”.

 Affinché i soggetti investitori possano godere dell’agevolazione, le imprese beneficiarie devono presentare, tramite l’apposita piattaforma informatica sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, un’istanza on line, prima dell’effettuazione degli investimenti.

 Il Ministero dello Sviluppo economico, successivamente:

- verifica il rispetto da parte dell’impresa beneficiaria del massimale “de minimis”;

- comunica periodicamente all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie che hanno presentato istanza e degli investitori che intendono fruire della detrazione fiscale.

Athena Avvocato Torino




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