L’assistenza agli atleti nei procedimenti sportivi e penali antidoping

Ogni disciplina sportiva è soggetta a rigidi controlli antidoping che vengono effettuati sugli atleti prima, durante e dopo lo svolgimento delle principali competizioni agonistiche.

L’Italia dispone di un sistema all’avanguardia nella lotta al fenomeno del doping, che nel nostro Paese costituisce anche un reato, previsto prima dalla Legge n. 376 del 2000 (art. 9), e poi, dal 2018, dal nuovo art. 586 bis c.p. che ha abrogato l’art. 9 della Legge sopraesposta, trasponendo gran parte della precedente disciplina direttamente all’interno del codice penale e apportando un deciso aumento delle pene (reclusione da 3 mesi a 3 anni).


Ogni anno, il Ministero della Salute opera dei controlli finalizzati alla repressione e, prima ancora, alla prevenzione della diffusione di un tale fenomeno, soprattutto tra i più giovani e nei settori sportivi amatoriali (dove il doping è molto più diffuso di quanto si possa pensare).

Basti pensare che nel 2017 (ultimo report del Ministero, ad oggi, disponibile) gli atleti controllati sono stati ben 1.211, di cui 821 maschi e 390 femmine.

A ciò devono aggiungersi anche i controlli che sono operati direttamente dalle singole federazioni sportive. 

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Difatti, il doping costituisce anche un gravissimo illecito per tutte le discipline sportive, per le quali non è nemmeno previsto il patteggiamento.

Mentre per tutti gli altri illeciti sportivi (e.g. pugno all’avversario, omessa denuncia di un illecito) si viene giudicati direttamente dagli organi di giustizia sportiva endofederali, in caso di doping l’organo competente è sempre e solo il Tribunale Nazionale Antidoping del CONI (TAS), il quale è suddiviso in due sezioni: la Prima (relativa agli atleti nazionali) e la Seconda (la quale opera come sezione d’appello per gli atleti nazionali o come sezione di primo grado per quelli internazionali).

Ultimo grado di giudizio è rappresentato dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS). 

Il dipartimento di diritto sportivo di Athena, si occupa di fornire assistenza legale a tutti quegli atleti che si trovino a dover affrontare le conseguenze pregiudizievoli di un “esito avvero” dei controlli antidoping. In particolare, laddove una positività del soggetto potrebbe essere giustificata dalla presenza, ad esempio, di un’esenzione per fini terapeutici (EFT) o la richiesta di sanzione da parte della Procura Nazionale Antidoping appaia sproporzionata, rispetto alla negligenza ed alle circostanze del caso.

La nostra assistenza si rivolge tanto ai procedimenti nazionali dinanzi al TNA, quanto a quelli internazionali, dinanzi al TAS.


Domenico Filosa

Athena Lawyer

sportAthena Staff