Inerzia della PA

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Cosa fare se la Pubblica Amministrazione non mi risponde?


Non di rado succede di doverci interfacciare con una Pubblica Amministrazione. Spesso questo appellativo evoca immagini poco piacevoli come le interminabili code fuori da enormi uffici, attese indefinite e indefinibili e così via.

Ma cosa fare quando abbiamo davvero urgenza di ottenere una risposta? Non sempre ci si può permettere il lusso di aspettare.

La Legge ha previsto alcuni rimedi utilizzabili dal cittadino per superare l’annoso problema dell’inerzia o silenzio della Pubblica Amministrazione.

In questo articolo trattiamo uno di questi strumenti: il c.d. potere sostitutivo.

Può capitare infatti che nonostante il cittadino abbia presentato la sua istanza con tutti i requisiti del caso, la Pubblica Amministrazione non risponda. In tali casi spesso viene alla mente il noto “silenzio-assenso”, ma esso non è la panacea di tutti i mali.

Alcune volte infatti il cittadino ha bisogno di un provvedimento esplicito, in altre parole di un vero e proprio documento, da utilizzare in altre pratiche ad es. edilizie (oggi più che mai sotto i riflettori con il Superbonus 110%).

In questo caso ci viene in aiuto il potere sostitutivo.

Infatti, la Pubblica Amministrazione ha dei termini fissati dalla Legge entro cui deve dare una risposta al privato (che non possono superare mai i 90 giorni).

Superati questi termini, il cittadino può proporre una apposita istanza per richiedere l’esercizio del c.d. potere sostitutivo ex art. 2 comma 9-ter della Legge 241/1990. In sostanza, sarà l’ufficio superiore gerarchicamente a quello che avrebbe dovuto emettere il provvedimento a rispondere al cittadino. E per questa risposta la Legge impone alla PA di rispondere nella metà del tempo che avrebbe avuto normalmente. Tra l’altro ciò comporterà la segnalazione dei Responsabili dell’ufficio rimasto “silenzioso” per un eventuale procedimento disciplinare.

Utilizzare tale strumento resta comunque complicato. Serve infatti capire a chi va indirizzata questa istanza. E non sempre i siti internet delle PA danno indicazioni chiare sul potere sostitutivo. Ciò comporta spesso la necessità di uno studio approfondito dei regolamenti dell’ente pubblico che ci interessa.

Dott. Tiziano Saguto

 

Athena Avvocato Torino



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